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CRM – informazioni base

La sigla CRM definisce un tipo di programma dedicato alla gestione del cliente. CRM è l’acronimo di Customer Relationship Management quindi “gestione della relazione con il cliente”.

Si occupa prevalentemente di gestire il cliente “prima” della vendita. Dopo la vendita la gestione delle informazioni passa di solito al gestionale aziendale (ERP). Il CRM si occupa di gestire il cliente anche per nuove vendite e , in alcuni prodotti, per gestire il post vendita cioè le possibili lamentele (tickets).

Il CRM non è un software così complesso come un gestionale: contiene poche entità in relazione tra loro. Il CRM non ha bisogno di personalizzazioni impegnative perché, in generale, la gestione del “prevendita” è molto simile tra le aziende al di là delle differenze di core-business.

I software CRM già da diversi anni sono applicazioni web ed il mercato è caratterizzato dalla presenza di 2 grossi vendor e dalla proposta di alcune software-house minori. Il software viene venduto con un abbonamento mensile per ogni utente: i prezzi variano da pochi euro al mese a decine di euro al mese per i software più importanti. Ai costi mensili, va aggiunto in genere un costo di configurazione inziale del prodotto.

Terminologia

In tutti i CRM , il “cliente” viene gestito usando almeno 3 entità diverse che potrebbero spiazzare l’utente italiano. In un CRM il cliente viene chiamato :

  1. Lead : la traduzione letterale è “piombo” quindi non viene tradotto. Rappresenta il possibile cliente. Si potrebbe pensare di tradurlo con la parola “Prospect” ma in effetti il Lead indica qualcosa di ancora meno sicuro rispetto ad una relazione di vendita. Indica un nome, un numero di telefono, un indirizzo email di cui non sappiamo niente. Ad esempio, quando in una fiera, qualcuno vi lascia il suo biglietto da visita
  2. Account : rappresenta il cliente, o meglio la vera e propria azienda con cui avete cominciato la relazione di pre-vendita oppure un vostro cliente già acquisito.
  3. Contact (Contatto) : è la persona che lavora per l’azienda quindi la persona a cui indirizzate la vostra offerta. Ogni Account può avere più Contatti a lui legati.
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SuiteCRM impostazione colori

Dentro a SuiteCRM esiste un layout di default. Questo layout può avere 4 combinazioni di colori diverse. Queste combinazioni possono essere scelte da ciascun utente.

Per farlo entrate nell’applicazione ed in alto a destra selezionate la voce di menu “profilo”.

Posizionatevi nella tab “Opzioni Layout” e selezionate uno dei 4 tipi.

Non dimenticate di spingere in basso il pulsante “SALVA”.

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SuiteCRM Print as PDF produces corrupted PDFs

Whenever you use the Print as PDF option, the output is unopenable (Acrobat says it’s been damaged). You can edit the generated pdf file with Notepad ++. You can see that before the start of the pdf text (% PDF-1.4), there is a list of php warnings. If you delete all these lines and save the file, you will be able to view your pdf.

Solution

This solution is valid for SuiteCRM versions 7.11.18 and 7.11.21.
These versions are not compatible with php higher than version 7.3. So upgrade your php to version 7.3 and everything will work.

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Come vedere una cartella OneDrive condivisa da altri nel proprio computer

Scenario

Un tuo collega ha condiviso con te una cartella attraverso OneDrive; tu la puoi vedere attraverso il web ma vuoi vederla anche nella lista locale delle tue cartelle OneDrive.

Soluzione

  • Entra in https://portal.office.com
  • A sinistra spingi sull’icona di OneDrive
  • Spingi in alto a sinistra la cartella “Elementi Condivisi”
  • Vedi, sulla destra, tutta la lista delle cartella condivise con te.
  • Selezioni  la cartella, spingi il pulsante “seleziona il collegamento ai miei file”

  • Finita la sincronizzazione in locale la cartella appare sotto la tua cartella OneDrive del pc

 

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modificare il file host

Quando cercate un sito con il vostro browser digitate un nome sulla barra di ricerca e vi ritrovate sul sito cercato. Quando eseguite questa operazione state in effetti interrogando un server che si trova su internet dicendogli “voglio andare su www.ildominiochecerco.com”; questo server contiene una lista di tutti gli indirizzi internet con a fianco il “vero” indirizzo del sito che, nel linguaggio delle macchine, è una sequenza di 4 numeri : XXX.XXX.XXX.XXX. Con questa informazione, relazione NOME – NUMERO, il server raggiunge il sito che cercate e ve lo rimanda indietro: voi lo vedete sul vostro browser. Procedura lunga da spiegare ma che viene eseguita in un istante.

Il file Host

Può capitare che abbiate bisogno di definire voi stessi questa relazione NOME-NUMERO, imbrogliando praticamente il server esterno. Quando capita questa situazione ? Ai sistemisti capita quando, in un rete di computer interna, non avendo a disposizione una macchina server che faccia il lavoro NOME-NUMERO, devono dire ai propri utenti : “vai sul sito http://192.168.0.254”. Forse l’utente storce il naso dovendo ricordare un numero. Sarebbe molto meglio dirgli vai sul sito http://iltuodominio.com.

Questa esigenza capita soprattutto a chi sviluppa siti web.. Il web designer deve sviluppare una nuova versione del sito iltuodominio.com. Se il web design cerca il sito, il nostro server esterno lo rimanda al vecchio sito perché questo è ancora attivo per il mondo internet con, per esempio, numero 192.168.0.254. Il nuovo sito invece è ospitato su una nuova macchina, per esempio 192.168.100.1, ma internet non conosce questa informazione. Come facciamo quindi a dire al browser che quando carica iltuodominio.com non deve andare sul sito dove vanno, al momento, tutti i naviganti ma sul nuovo sito ?

I sistemisti o i web designer devono imbrogliare il browser dicendogli : “quando voglio andare su iltuodominio.com non interrogare il server esterno ma segui le mie indicazioni”. Per farlo agiscono sul file host del proprio computer. Il file host è un file vuoto che va compilato in questo modo. Ritornando al nostro esempio

192.168.100.1        iltuodominio.com

192.168.100.1        www.iltuodominio.com

Con queste indicazioni il browser non interroga il server esterno ma fa tutto da solo perché conosce il NUMERO; e quindi carica il sito da una macchina (192.168.100.1) che non è quella che vedono tutti gli altri naviganti (192.168.0.254).

Modifica del file host su Apple Mac

Aprire un terminale. Per poter aprire un terminale, aprire Spotlight (CMD + barra spaziatrice). Digitare “terminale” e cliccare il primo risultato.

Una volta aperto il terminale, digitare il seguente comando:

sudo nano /etc/hosts

e premete invio.

Una volta aperto, vedremo una schermata molto simile a questa:

All’interno del nostro file hosts dovremo inserire due informazioni fondamentali, per poter raggiungere il nostro sito/risorsa.

In particolare:

  • SERVER_IP_ADDRESS: rappresenta l’indirizzo IP pubblico del server o risorsa, il NUMERO (es: 192.168.100.1)
  • domain.com/www.domain.com: rappresentano il NOME del sito, in forma riconoscibile da umani
  • Il NUMERO ed il NOME devono essere separati da un “TAB” della tastiera., Quindi scrivete il numero, premete TAB sulla tastiera e scrivete il nome.

Per salvare il file, ci basta premere CTRL+X, e poi, alla richiesta di salvataggio, premere Y