Quando acquisti 1.000 BTP al prezzo di 100, spendi 1.000 euro. Perché ?
Perché non spendi, come da calcolo matematico, 1.000 x 100 ?
Perché il prezzo dei BTP è espresso in percentuale del valore nominale.
Ecco il dettaglio del calcolo:
- Quantità acquistata: 1.000 BTP (valore nominale)
- Prezzo di acquisto: 100 (che significa 100% del valore nominale)
- Costo totale: 1.000×100 / 100= euro
Se il prezzo fosse stato, ad esempio, 95, avresti speso:
1.000×95 / 100 = 950 euro
Viceversa, se il prezzo fosse 105, avresti speso:
1.000×105 / 100 = 1050 euro
Attenzione: Oltre a questo importo, ci possono essere commissioni bancarie e il rateo interessi (se il BTP non è stato acquistato all’emissione).
Tassi di interesse
La relazione tra i prezzi delle obbligazioni (inclusi i BTP) e i tassi di interesse è inversamente proporzionale a causa del concetto di attualizzazione dei flussi di cassa futuri. Ecco perché:
1. Le obbligazioni pagano cedole fisse
Un BTP ha un tasso cedolare fisso, ad esempio il 3% annuo. Questo significa che chi possiede il titolo riceve ogni anno il 3% del valore nominale, indipendentemente dalle condizioni di mercato.
2. Quando i tassi di interesse aumentano
Se i tassi di mercato salgono e nuove obbligazioni vengono emesse con un tasso più alto (es. 5%), le obbligazioni esistenti con cedole più basse diventano meno attraenti.
- Nessuno vorrà pagare il valore nominale per un BTP che offre solo il 3% quando sul mercato si trovano titoli che rendono il 5%.
- Per compensare questa minore attrattività, il prezzo del BTP scende, in modo che il rendimento effettivo (dato dalla cedola + guadagno in conto capitale) si avvicini ai nuovi tassi di mercato.
3. Quando i tassi di interesse diminuiscono
Se i tassi di mercato scendono (es. 1%), le obbligazioni esistenti con cedole più alte (es. 3%) diventano più preziose.
- Gli investitori saranno disposti a pagare più del valore nominale per ottenere un rendimento superiore rispetto ai nuovi titoli di Stato a tasso più basso.
- Quindi, il prezzo del BTP sale.